CMBYN

Ah quel piede nell'acqua.. gli avrei baciato tutte le dita.. e poi le caviglie e le ginocchia. Quante volte gli avevo fissato il costume da bagno mentre il cappello di paglia gli copriva la faccia, così non poteva sapere cosa stavo guardando 


Mi chiese perché non ero andato con gli altri, non risposi, limitandomi ad alzare le spalle, era per non fargli vedere che mi mancava il fiato, se avessi emesso un suono potevano uscire solo due cose, una confessione disperata o un singhiozzo.
"Ho l'allergia".
"Anch'io, probabilmente è la stessa".
Alzai di nuovo le spalle


"Risuona il pezzo di prima ti prego".
Sapevo quale frase del brano doveva averlo commosso, ogni volta che la suonavo era come se gli facessi un piccolo dono, davvero era dedicata a lui come pegno di una cosa bellissima che sentivo dentro di me. Solo per lui.
Stavamo flirtando e di sicuro lui se ne era accorto molto prima di me
"Adoro questo Oliver"
"Cosa?"
"Tutto quanto"
"Noi.. Vuoi dire" 

Prendimi e scuoiami vivo e rivoltami, finché, come un personaggio di Ovidio non diventi tutt'uno con la tua lussuria, ecco cosa voglio. Bendami gli occhi, tienimi la mano e non chiedermi di pensare... puoi farlo per me?



"Andiamo a nuotare, ti va? 
" Dopo forse".
"Dai muoviti".
Avevo afferrato la sua mano, non mi sarei potuto avvicinare di più a dirgli:resta. Resta qui con me. Lascia che la tua mano vada dove vuole, levami il costume, prendimi non fiatero', ce l'ho duro e lo sai, se ancora non l'hai capito ti prenderò la mano e me la metterò nel costume, adesso


A tavola decise di sedersi di fianco a me, mentre nessuno guardava, fece scivolare il piede non sopra ma sotto il mio. La notte prima gli avevo baciato il piede e succhiato le dita, adesso erano raggomitolate sotto il mio piede. Dovevo proteggere il mio protettore. Non mi permetteva di dimenticarlo 

Gli avevo permesso di farmi quelle cose, anzi, avevo partecipato con gusto, l'avevo incitato e poi l'avevo aspettato, supplicandolo:Ti prego non smettere. 

Prima di scansargli il braccio, sapevo di aver ceduto alla sua mano, quasi appoggiandomi ad essa, come per dire:Non ti fermare...
Quando successe non andò come avevo sognato. Mi venne l'impulso di fermarlo, me lo chiese, ma io non risposi. Sembrò passare una eternità tra la mia titubanza nel prendere una decisione e il suo istinto di prenderla per me. Ero arrivato a qualcosa che mi era molto caro e sapevo di volerlo per sempre, come se tutto ciò fosse stato parte di me da sempre, ma poi l'avessi perso e adesso lui mi aveva aiutato a ritrovarlo

Era bellissimo essere nudo prima di lui. Poi mi baciò, e mi baciò ancora, profondamente stavolta, come se finalmente anche lui si stesse lasciando andare. Ad un certo punto mi resi conto che era nudo da un pezzo, benché non l'avessi visto spogliarsi, e non c'era nemmeno una parte di lui che non mi stava toccando

A distanza di anni ormai, mi sembra ancora di sentire la voce di due giovani che cantano sul fare dell'alba, senza rendersi conto, mentre si abbracciano e si baciano nei vicoli bui di Roma, che sarebbe stata l'ultima notte in cui avrebbero fatto l'amore 
“Quando hai capito cosa provavo?” – “Quella volta in cui sei arrossito” - “Io?”

Ciò che mi aveva fatto arrossire non era stato il naturale imbarazzo nel capire che prima mi aveva beccato in pieno, quando avevo cercato di sostenere il suo sguardo per poi battere in ritirata; a farmi arrossire era stata l’eccitante possibilità, incredibile - che magari gli piacevo, e nello stesso modo in cui lui piaceva a me. Per settimane avevo frainteso il suo sguardo, non era ostilità. Era il modo in cui un uomo timido cercava di reggere lo sguardo di un altro. Eravamo le persone più timide al mondo, alla fine ci arrivai